La scorsa estate l’amministrazione di Pisa ha realizzato un controverso parcheggio multipiano sul viale del Tirreno, tra Marina e Tirrenia. Un’operazione insensata non solo per i costi assurdi (più di 1,4 milioni di euro a fronte di un incremento di circa 40 posti auto), ma anche perché il luogo dove sorge il nuovo parcheggio è lontano dai limiti dell’abitato e dista ben due chilometri e mezzo dal centro di Marina.
La risposta a queste obiezioni fu che si trattava di un parcheggio scambiatore. Ovviamente questa tesi è molto lontana dalla realtà, dato che un parcheggio per avere funzione di scambiatore deve essere collegato con un frequente servizio navetta al centro che deve servire; cosa che in questo caso manca. Tant’è vero che il parcheggio multipiano rimane semi-deserto per la maggior parte dell’anno, come peraltro i parcheggi adiacenti, tutti troppo lontani dal centro per essere attrattivi.
Si noti che spesso questi parcheggi non vengono usati nemmeno quando Marina viene presa d’assalto: per esempio in occasione del carnevale di Marina gli scambiatori erano semivuoti, mentre sulla ciclabile del trammino e sui prati adiacenti andava in scena la sagra del parcheggio selvaggio.
La vicenda del multipiano di Marina mostra come spesso la realizzazione di nuovi parcheggi comporti spese sproporzionate a fronte di un beneficio estremamente ridotto. Anzi, aumentare i parcheggi (o fare nuove strade) è un formidabile incentivo all’uso dell’auto privata, e si può arrivare al paradosso che realizzare nuove infrastrutture, oltre ad essere estremamente costoso, finisca addirittura per essere controproducente.
A questo proposito è istruttivo osservare come si è evoluto il tasso di motorizzazione a Pisa negli ultimi anni; il dato qui sotto rappresenta il numero di automobili per 1000 abitanti, e il grafico è tagliato per dare risalto alle variazioni (che sono ovviamente piccole, dato che è un indice che evolve lentamente).
Dal grafico si vede che, dopo una iniziale fase di decrescita, nel 2014 il tasso di motorizzazione ha raggiunto un minimo (poco più di 580 auto per 1000 abitanti), poi ha ripreso a crescere, superando i 620 veicoli per 1000 abitanti nel 2022: in otto anni un incremento di circa 40 auto ogni 1000 abitanti, che in un comune di 90.000 abitanti corrispondono a 3.600 auto private in più. Auto che han bisogno di essere parcheggiate quando stanno ferme sotto casa, ma anche quando vengono usate per andare al lavoro, a fare la spesa, al mare …
Questi numeri dovrebbero suggerire la strategia giusta: piuttosto che realizzare nuovi parcheggi (i quali, oltre a costi esorbitanti, comportano consumo di suolo) sarebbe molto più conveniente mettere in atto politiche che disincentivino l’uso e il possesso dell’auto privata accompagnate a misure a favore della mobilità sostenibile. L’idea, in fondo, è semplice: se i parcheggi scarseggiano, cerchiamo di ridurre il numero di auto che necessitano d’essere parcheggiate.
In effetti il PUMS approvato dal Comune di Pisa nel 2020 prevede di ridurre il tasso di motorizzazione del 20% in 10 anni (il che vorrebbe dire andare da 620 a 500 auto ogni 1000 abitanti). Purtroppo finora l’amministrazione non ha fatto molto per centrare questo obiettivo, e anzi il tasso di motorizzazione è addirittura cresciuto invece che cominciare a diminuire.