Un nostro intervento pubblico sulla stampa riguardante la discussa variante anti-moschea ha generato lo scambio di mail con l’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli che riportiamo qui sotto, sperando possa essere un contributo costruttivo al dibattito.



L’intervento di FIAB Pisa.

Da notizie di stampa emerge che la motivazione che avrebbe spinto il Comune di Pisa ad invertire la rotta sul progetto moschea è la necessità di ulteriori parcheggi a servizio del CUS.

L’affermazione che in questa zona manchino parcheggi non ci convince: infatti oltre all’enorme parcheggio scambiatore di via Paparelli, a soli 300 metri dal CUS c’è un altro grande parcheggio, che attualmente viene usato solo nei giorni di mercato (mentre negli altri giorni è chiuso da una sbarra…, tanto non serve!).

La cosa che meno ci piace in tutta questa vicenda è il fatto che si ritenga normale che i giovani, perfino per recarsi a fare sport al CUS, debbano avere il posto auto di fronte alla palestra.

Crediamo infatti che per servire meglio il CUS non servano nuovi parcheggi ma sia necessario un collegamento ciclopedonale sicuro, come peraltro previsto nel progetto della moschea: un percorso ampio e ben illuminato che permetta anche ad un bambino di andare a piedi o in bicicletta dalla rotatoria “Martiri delle Foibe” fino al CUS.

Purtroppo, anche a causa delle modalità con cui è stata gestita questa vicenda, il destino di quest’area sembra ora essere quello di rimanere abbandonata al degrado ancora per un tempo indefinito: l’esito del contenzioso legale che si profila all’orizzonte è incerto, ma di sicuro si protrarrà per anni. Di conseguenza tutti i progetti (siano essi ciclabile, verde pubblico o parcheggi) rimarranno nel libro dei sogni. Forse per sempre.

Per tutte queste ragioni invitiamo il Sindaco a riconsiderare l’intera vicenda e non sprecare risorse ed energie in un contenzioso infinito. Crediamo infatti che le esigenze urbanistiche che stanno a cuore all’Amministrazione possano essere soddisfatte riqualificando il parcheggio che sta alle spalle del mercato e dotandolo di un attraversamento pedonale sulla via del Brennero che sia ben segnalato ed illuminato: in questo modo sarà possibile raggiungere a piedi sia il CUS che la moschea in pochi minuti.


La replica dell’assessore Dringoli.

Date: Thu, 17 Jan 2019 18:49:41 +0100 (CET)
From: Massimo Dringoli <m.dringoli@comune.pisa.it>
To: FIAB-Pisa <fiab@fiabpisa.it>
Subject: Re: La variante e il degrado

Caro Carminati

la Sua lettera richiede una risposta, se non altro per chiarire alcune affermazioni, sulle quali è comprensibile che Lei sia stato indotto in errore da quanto emerso sugli organi di stampa. La motivazione per cui l’Amministrazione sta portando avanti la variante che dovrebbe impedire la costruzione di una moschea sulla via del Brennero non è certamente quella di realizzare in quell’area un parcheggio, ma quella di cambiare una destinazione d’uso assolutamente inadeguata all’area prevista. Si tratta anche di rendere giustizia alla variante urbanistica scelleratamente approvata nel 2013 per cui un terreno in cui era stato già previsto un “completamento del disegno urbano attraverso l’inserimento di alcuni edifici residenziali utilizzando le tipologie già presenti nel contesto” diveniva improvvisamente idoneo per ospitare luoghi di culto, senza dare preventivamente nessuna informazione alla cittadinanza, impossibilitata quindi a partecipare alla decisione (contrariamente a quanto abbiamo fatto oggi). Non mi soffermo qui sull’elencare le motivazioni per cui un’area stretta tra le case e una strada di grande traffico non mi sembra la più idonea ad ospitare funzioni che richiamano moltitudini di persone e richiedono un minimo di isolamento e raccoglimento, specie considerando che invece nel territorio comunale già sono previste molte aree più idonee a questo scopo. Vorrei solo sottolineare che la destinazione a parcheggio è stata prevista solo dopo avere considerato l’attuale necessità di non aumentare, con nuove residenze, il carico urbansitico di un’area che invece difetta di parcheggi. Quelli attuali per il mercato, oltre ad essere insufficienti come dimostra la grande quantità di auto parcheggiate fuori posto, anche sui marciapiedi e perfino sui campi, non sono di proprietà comunale, ma sono in concessione temporanea valida ancora per poco tempo. Poi devo aggiungere che preferisco le auto in sosta nei parcheggi, piuttosto che parcheggiate lungo tutte le strade…Per quanto riguarda poi la pista ciclabile verso il CUS, la si potrà realizzare anche dietro al parcheggio. Non credo, infine, che l’area sia destinata ad un lungo periodo di abbandono causato da vicende legali. Noi, per lo meno, ce la metteremo tutta perché non accada.
Con i più cordiali saluti

Massimo Dringoli
Assessore all’urbanistica, alla mobilità, all’edilizia privata 
ed al recupero e riuso del patrimonio edilizio.


Le conclusioni di FIAB Pisa.

Gentile Assessore Dringoli, la ringraziamo per la sua risposta, che illustra in maniera circostanziata e precisa le ragioni tecniche alla base della scelta della giunta. Apprezziamo molto questa apertura al dialogo in quanto siamo intimamente convinti che un confronto franco, ma civile e costruttivo, sia indispensabile per impostare correttamente il problema, ed un problema ben impostato è per metà risolto. Al contrario, le guerre di religione e le contrapposizioni urlate non ci piacciono per nulla: non tanto per una questione di stile, ma perchè finiscono per aggravare i problemi invece di risolverli.

 Confesso però che mi riesce difficile comprendere quali siano le controindicazioni alla presenza di un edificio di culto in un contesto urbanizzato o vicino ad un’arteria trafficata: non mi risulta, per fare un esempio, che siano mai stati segnalati gravi problemi legati ai fedeli della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, nonostante questa sia stretta tra le case e la trafficatissima via Bonanno. Non capisco nemmeno come un edificio di culto di media taglia, situato ai margini dell’abitato, possa turbare il quartiere: non e’ mica lo stadio!

Venendo al tema centrale su cui era imperniato il nostro intervento, confesso di far fatica a credere che nella zona della moschea ci sia davvero un problema di scarsità di parcheggi.

Per cominciare, il fatto che il Comune non sia proprietario dell’area su cui sorge il parcheggio alle spalle del mercato non mi pare un problema insormontabile: basta espropriarla.

È poi bene ricordare che, almeno per 5 giorni su 7, i parcheggi della zona sono anche troppi: questa non è una mia valutazione arbitraria ma un’evidenza certificata dal fatto che il parcheggio alle spalle del mercato viene tenuto chiuso (quando il mercato non c’è) per evitare che sia mal frequentato.

Di conseguenza è chiaro che i problemi di parcheggio sono limitati ai giorni di mercato; proprio per questo motivo mi pare improbabile che un parcheggio posizionato al posto della moschea sia la soluzione.

Infatti la distanza da coprire per andare dalla moschea al capo ovest del mercato è quasi uguale a quella che separa l’estremo est del mercato dal grande parcheggio scambiatore all’inizio di via di Pratale (dove c’è sempre posto).

È quindi evidente che la piaga endemica del parcheggio selvaggio non è causata tanto dalla mancanza di parcheggi ma piuttosto dal fatto che troppo spesso il parcheggio selvaggio è tollerato, perfino nei casi in cui è sistematico.

Purtroppo il mito, ancora molto diffuso, che si possano risolvere i problemi della mobilità cittadina aprendo nuove strade e costruendo parcheggi dappertutto è il retaggio di una cultura ingenua ed arretrata, che ha effetti deleteri in quanto spinge a sperperare ingenti risorse con l’unico effetto di gonfiare ulteriormente i volumi di traffico. Al contrario, le più avanzate esperienze del nord Europa ci insegnano che una città è davvero ‘smart’ solo se offre ai cittadini non posti auto, ma alternative all’uso dell’auto privata. In una città della taglia di Pisa questo vuol dire, in primis, garantire a coloro che si muovono a piedi o in bici di poterlo fare comodamente ed in totale sicurezza.

 Riteniamo che, qualunque sia la destinazione d’uso che verrà data a quest’area, realizzare un collegamento ciclopedonale sulla parte iniziale di via del Brennero sia una priorità assoluta, e mantenere l’attuale destinazione d’uso è certamente il modo più veloce ed economico per centrare questo obiettivo. Tutto sommato la collocazione della moschea in quest’area pare un’opzione accettabile, anche se, in mancanza di un’alternativa valida, non ha senso disquisire se questa collocazione sia o meno ottimale. Purtroppo non risulta che il Comune abbia proposto alcun sito alternativo per la moschea (anzi: notizie di stampa sostengono che l’Amministrazione, nonostante le sollecitazioni, si sarebbe sottratta al confronto col soggetto direttamente interessato, ovvero la Comunità Islamica Pisana). Questo fatto è certamente parte del problema, in quanto pregiudica una rapida e definitiva soluzione della destinazione d’uso dell’area, e dirige tutta la vicenda sul binario morto di un lungo contenzioso legale che finirà fatalmente per perpetuare lo stato di degrado ed abbandono in cui versa quest’area.

 Carlo Carminati (per FIAB Pisa)