Mese: Gennaio 2022

Violenza stradale

Siamo addolorati per l’ennesimo episodio di violenza stradale che ha visto un autista travolgere due coniugi che pedalavano in fila indiana sull’Aurelia, nei pressi della rotatoria per il casello dell’autostrada a Migliarino. I due ciclisti sono stati urtati da un automobilista che sopraggiungeva veloce alle loro spalle; mentre il marito è riuscito a mantenere l’equilibrio, la moglie è stata scaraventata a terra, e attualmente è ricoverata in coma a Cisanello. L’investitore non si è fermato a prestare soccorso, e è ancora ricercato.

Non è un paese per bici

Ci auguriamo che la ciclista ferita si riprenda, e vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle vittime di un assurdo incidente che poteva capitare a chiunque di noi. Entrambi i coniugi erano infatti ciclisti esperti, pedalavano di giorno su un tratto con visibilità perfetta, indossavano il casco e rispettavano tutte le norme di sicurezza. Ma ciò non è bastato a metterli al riparo dal pericolo rappresentato da uno dei tanti automobilisti incoscienti che circolano sulle nostre strade.

Vorremmo però anche contestualizzare la vicenda: questo incidente purtroppo non è un caso isolato, ed è conseguenza della scarsa considerazione per la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada. Se da un lato la velocità delle auto è per loro un pericolo mortale, dall’altro vi è una diffusa tolleranza verso chi infrange i limiti, fino ad arrivare al paradosso che uno strumento come l’autovelox, efficace per sanzionare i trasgressori, spesso viene accusato di essere solo una trappola con cui amministrazioni avide rapinano gli automobilisti. Oggi dovrebbe essere chiaro a tutti quanto simili argomentazioni siano non solo assurde, ma assolutamente indecenti.

Ma il problema più grosso, anche se forse meno evidente, è che troppo spesso le infrastrutture stradali sono realizzate tenendo conto unicamente delle esigenze del traffico motorizzato, sacrificando la sicurezza degli utenti vulnerabili. Tuttora infatti si continua a progettare opere ignorando la sicurezza dei ciclisti: per esempio proprio la rotatoria vicina al luogo di questo grave incidente, ultimata alla fine del 2018, è stata realizzata senza prevedere un anello ciclabile esterno; di conseguenza i ciclisti, per superare quel nodo, devono necessariamente mescolarsi al caotico flusso di auto, rischiando la vita.
Osserviamo che questa disattenzione da parte di chi amministra e di chi progetta non solo è in totale contraddizione coi proclami in favore della mobilità sostenibile, ma avviene aggirando la norma che prevede l’obbligo di realizzare piste ciclabili a complemento di tutte le nuove opere stradali (rotonde comprese).
Una norma introdotta dalla legge 366/98 e ora incorporata negli articoli 13 e 14 del Codice della strada, ma troppo spesso dimenticata.

Giorno della Memoria

Quest’anno uno dei primi eventi per celebrare il Giorno della Memoria sarà domenica 23 gennaio, con un giro in bici organizzato da FIAB Pisa in collaborazione con la Comunità Ebraica di Pisa.

Ci condurrà alla scoperta dei luoghi della memoria cittadini la professoressa Alessandra Veronese dell’Università di Pisa.

La gita è riservata ai soci FIAB 2022 (e, al solito, ci si può associare prima della partenza); bisogna però prima prenotarsi compilando il modulo di iscrizione alla gita.

Dettagli dell’iniziativa li trovate nel volantino.

Attenzione: a causa dell’emergenza pandemica l’iniziativa è a numero chiuso, e per partecipare è necessario il Green Pass rafforzato.


Alcune foto dell’iniziativa

Al cippo che ricordale leggi razziali

E le bici?

L’area dell’ex caserma Curtatone e Montanara si trova all’interno della ZTL, proprio nel cuore del quartiere San Martino, in una zona densamente edificata e caratterizzata da vie di ampiezza molto ridotta. Ma il progetto di recupero della caserma, nella sua versione attuale, non ha alcuna previsione di parcheggi per le biciclette.

Questa è una grave lacuna, dato che, per chi abita in centro, la bici rappresenta il modo più efficiente per muoversi. Al contrario, non prevedere possibilità di parcheggi sicuri per le bici costringerà molti degli abitanti del nuovo complesso a dotarsi di auto, con effetti negativi sulla congestione dei parcheggi, sul traffico, e sulla vivibilità dell’intero quartiere. La mancanza di un adeguato numero di posti bici è in netta contraddizione con gli obiettivi del PUMS e con le esigenze di un progetto di riqualificazione che sia davvero sostenibile.

FIAB Pisa chiede che il progetto sia emendato prevedendo un adeguato numero di posti bici coperti da situare nelle zone comuni di ciascun edificio. E’ importante che tali parcheggi siano situati al chiuso per garantire alle bici degli inquilini un minimo di protezione rispetto ai furti (che in zona sono estremamente frequenti).

Per sfruttare al meglio lo spazio, suggeriamo di prevedere l’installazione di appositi rack che permettano di parcheggiare le bici su due livelli (come avviene in molte realtà del nord Europa, p.es. alla stazione di Utrecht). Date le caratteristiche del progetto, riteniamo che l’offerta complessiva di posti bici debba essere di almeno 140 posti (che corrisponde a una media di due bici a unità immobiliare).

Dato che nel complesso sono presenti anche attività rivolte all’esterno, chiediamo che nel cortile di pertinenza siano previsti ulteriori 30 posti bici per fare fronte alle esigenze di esercenti e relativa utenza: solo così sarà possibile garantire l’accesso alle attività senza aggravare il carico sui parcheggi del complesso.

© 2024 FIAB Pisa

Tema di Anders NorenSu ↑