Mese: Giugno 2021

FIAB c’è.

Oggi FIAB PIsa era in piazza Duomo, per protestare contro il divieto di pedalare sulla larga via che costeggia il complesso monumentale.

Un presidio allegro e partecipato al quale si sono uniti anche agli amici di Circolo Legambiente Pisa (che ringraziamo per la partecipazione, e per aver contribuito a pubblicizzare l’evento).
Un grazie anche alle molte testate presenti: i giornalisti hanno coperto l’evento con foto e interviste, a dimostrazione che tutto ciò che avviene in piazza Duomo è un tema di grande interesse per la nostra città, e non riguarda solo i turisti.

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Pisa vintage

Le rimostranze di FIAB Pisa riguardo alla pericolosità della nuova rotatoria al ponte del CEP non sono passate inosservate: nella seduta del consiglio comunale di oggi il consigliere Francesco Auletta (UCIC) ha presentato un’interpellanza a riguardo.

La posizione dell’amministrazione, esposta dall’assessore Dringoli, è una sorta di tuffo nel passato: l’amministrazione si è mossa pensando unicamente alle auto, con l’obiettivo di eliminare le lunghe code. E le bici? Possono attendere.

Qui sotto un breve resoconto del dibattito, con i link diretti agli interventi, per chi volesse ascoltare direttamente.

Il presidente Gennai dà la parola al consigliere Auletta.

Francesco Auletta espone l’interrogazione: perché non è stata realizzata una pista ciclabile? È stata coinvolta la Consulta della Bicicletta? Come si intende rimediare?

L’assessore alla mobilità Massimo Dringoli risponde: il progetto è vecchio, ed era rimasto fermo per problemi di espropri; l’amministrazione aveva fretta di portarlo a termine, e quindi non ha voluto rimetterlo in discussione, per timore di perder tempo. In fondo ci sono tante rotatorie senza pista ciclabile: una più o una meno, cosa cambia?

Interviene Vladimiro Basta (PD): sottolinea il fatto che l’amministrazione, nella frenesia di tagliar nastri, finisce per realizzare opere mal concepite, al di fuori di una visione sistemica. Il CEP è un quartiere senza connessioni ciclabili con la città.

Interviene il consigliere Gabriele Amore (M5S): la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. La nuova rotatoria presenta criticità anche per le auto, tanto che regolarmente si rende necessario l’intervento della Polizia Municipale per regolamentare il traffico alla rotatoria nei fine settimana estivi.

Interviene Marcello Lazzeri (Lega). Verbatim: “si cerca di risolvere il problema dell’inquinamento ambientale [causato dalle auto in coda n.d.r], e adesso viene fuori ilproblema dei ciclisti … non ho parole”.

Ciude il dibattito la replica finale del consigliere Francesco Auletta: prende atto che per l’amministrazione la priorità sono le auto, in barba a quanto dichiarato nel PUMS. E per le bici non c’è alcuna soluzione in vista.

L’interpellanza del consigliere Francesco Auletta; risponde l’assessore Massimo Dringoli.

Ormai il PUMS è solo uno sbiadito ricordo.

Cambiare paradigma

E’ notizia di domenica che, grazie a un finanziamento MUR-MIT di 525mila euro finalizzato al collegamento tra stazioni ferroviarie e università, non solo verrà realizzata una ciclabile in via Bonanno (peraltro già progettata) ma si libereranno risorse per realizzare due interventi  di ricucitura della rete ciclabile cittadina: il collegamento tra la pista del trammino e la basilica di San Piero, e l’apertura di un varco nelle mura all’altezza dell’ex-USL di via Zamenhof. Due interventi molto attesi, tanto che per entrambi FIAB Pisa ha raccolto centinaia di firme per sollecitarne la realizzazione.

Punto FIAB sulla pista del trammino, con raccolta firme per il collegamento tra la pista e la basilica di San Piero.

Purtroppo queste buone nuove sono oggi oscurate da una notizia drammatica: la morte di un ciclista travolto da un’auto sul viale del Tirreno.
Questo evento tragico rende ancor più evidente un fatto troppo spesso sottovalutato: realizzare nuove ciclabili è certamente importantissimo per incentivare l’utilizzo della bici, ma non basta. E’ infatti necessario agire con decisione e coerenza per rendere sicura l’intera rete stradale cittadina.

Cambiare paradigma: vision zero.

Questa non è un’utopia: infatti se è vero che è impossibile azzerare l’eventualità di un errore umano, ci sono misure concrete in grado di ridurre drasticamente il numero degli incidenti, e soprattutto la loro gravità.
E’ quindi urgente ripensare le nostre città, mettendo al primo posto la sicurezza di pedoni ciclisti, che sono gli utenti più vulnerabili. Quelli che, in caso d’incidente, pagano il prezzo più alto, perfino quando non hanno colpa.

Un divieto controproducente

Un brutto cartello, sia per la forma che per la sostanza.

Da circa una settimana è vietato attraversare piazza Duomo in sella a una bicicletta. Questo divieto, che è stato motivato dal comandante della Polizia Municipale adducendo ragioni di sicurezza, a noi pare arbitrario.

Partiamo dai dati: in tanti anni in cui le bici hanno transitato liberamente sotto la torre mescolandosi ai turisti, non si ricorda alcun ferito da collisione ciclista-pedone.

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notturna in Coltano: in Bici alla Taverna del Grillo

Per la serata di venerdì 25 giugno proponiamo una pedalata in Coltano e una Pizza alla Taverna del Grillo. Il ritrovo è alle 19:15 in lungarno Guadalongo, angolo ponte della Vittoria, la partenza alle 19:30. È indispensabile una bici con impianto di illuminazione funzionante e un giubbino riflettente. Per partecipare occorre prenotarsi compilando il modulo d’iscrizione entro giovedì 24 giugno. Maggiori informazioni sono nel volantino della gita.

in bici a Massarosa: visita alle coltivazioni di Fiori di Loto

Domenica 20 giugno, giornata Nazionale del Cicloturismo, FIAB Pisa propone una pedalata fino a Massarosa per visitare le coltivazioni di fiori di loto che in questo periodo sono al meglio della fioritura. 

Il percorso della gita è lungo circa 58 Km, pianeggiante, ma prevede lunghi tratti di strada bianca (alcuni privi di ombra) e il transito su una via d’ argine, pertanto non è adatto a bici da corsa o con pneumatici molto stretti e a persone che soffrono particolarmente il caldo.

Il ritrovo è per le ore 9:00 in Piazza dell’Arcivescovado con partenza  alle 9:15. 

La gita è aperta ad un massimo di 30 soci e per partecipare è necessario registrarsi entro venerdì 18 giugno compilando l’apposito modulo, prendere visione delle norme di prevenzione e firmare, prima della partenza, una dichiarazione che attesta le proprie condizioni fisiche. Tutte le informazioni sono nel volantino della gita.

Vision zero

In Italia abbiamo troppe vittime sulle strade. Ma qual è un numero accettabile di vittime?
Se ci pensiamo, esiste un’unica risposta eticamente accettabile: zero. In fondo è una conclusione ovvia, ma oggi ci è ancora più evidente dopo che, nello spazio di nemmeno un mese, nell’area pisana due ragazzini sono stati uccisi per strada dalle manovre azzardate di guidatori imprudenti.

L’imperativo etico di azzerare i morti sulle strade è alla base del progetto vision zero, nato in Svezia alla fine degli anni novanta, e che si è affermato prima nei paesi del Nord Europa, per poi diffondersi un po’ in tutto il mondo. L’idea di fondo è che le infrastrutture stradali devono avere livelli di sicurezza tali da far sì che gli eventuali errori umani non abbiano conseguenze fatali.

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L’erba del vicino

Il servizio di 50Canale sulla polemica.

In questi giorni l’erba alta sulla ciclabile sull’argine dell’Arno è stata oggetto di una bizzarra polemica tra l’opposizione e la maggioranza che governa il comune della vicina Cascina.

In fondo si tratta di una questione di lana caprina: il problema infatti non è tanto l’erba più o meno alta, ma il fatto che la cosiddetta ciclabile è di qualità scadente, sia per quanto riguarda l’ampiezza, sia soprattutto per il fatto di non essere asfaltata. Di conseguenza la “ciclabile” è poco usata, difficilmente manutenibile, e basta poco perché diventi impercorribile. Dovrebbe quindi essere chiaro a tutti che realizzare piste come questa è uno spreco di denaro pubblico.

Il problema è che nel comune di Cascina si continuano a progettare ciclabili di bassa qualità, e ciò  avviene perfino nel caso del tratto (in costruzione) della ciclopista dell’Arno, un’opera che la Regione Toscana classifica come infrastruttura strategica, da realizzare con “fondo composto da cassonetto, sottofondo e finitura in asfalto”.
Il fondo del tratto di Cascina è invece in ghiaino e polverone di cava posato in golena senza alcun sottofondo. Di conseguenza la pista avrà poca scorrevolezza, sarà fangosa d’inverno, polverosa  d’estate. Un percorso divertente per la mountain bike, ma inidoneo alla mobilità ciclistica, anche perché destinato a essere inghiottito dalla vegetazione, come accade ora al tratto sull’argine.

La colpa di questo nuovo spreco di soldi pubblici è trasversale: il progetto è stato impostato (male) dalla precedente amministrazione e viene portato avanti, senza essere corretto, dall’amministrazione attualmente in carica.

Nei mesi più piovosi, è inevitabile che l’erba cresca, ma questo non è certo un problema per le ciclabili di qualità. Basti infatti pensare all’esempio virtuoso della pista del Trammino tra Pisa e Marina, dove a fine aprile era possibile godere della rigogliosa fioritura primaverile senza che ciò compromettesse la percorribilità della pista.

Erba alta e rigogliose fioriture sul bordo della pista del trammino: no problem!

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