Mese: Dicembre 2020

PUMS e trammino

Anche se le gite sono sospese, l’attività di FIAB Pisa non si ferma.         
Il 16 dicembre abbiamo presentato le nostre osservazioni al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e non è stato facile elaborare delle osservazioni efficaci a causa dei tempi stretti e del periodo denso di scadenze, a  questo link si può leggere il testo inviato.
Tutte le osservazioni presentate  verranno discusse in Commissione  Urbanistica, ed in questa sede è possibile, almeno in linea di principio, ottenere dei correttivi al piano. Seguiremo i lavori della commissione, pubblicando poi i nostri commenti.
Purtroppo quest’anno il periodo natalizio ci ha riservato un altra brutta sorpresa: sulla pista del trammino i new jersey del cantiere sono stati sostituiti da barriere di metallo brunito invece che dalla segnaletica orizzontale e verticale prevista dal Codice della Strada.
Questi ostacoli, oltre ad essere oggettivamente insidiosi, non sono previsti dal codice della strada, e di conseguenza sono vietati: abbiamo pertanto diffidato l’amministrazione dal mantenere queste barriere, e abbiamo chiesto  di garantire la sicurezza agli incroci adottando soluzioni previste dal codice, come deve essere per un’infrastruttura turistica di interesse nazionale.
A questo collegamento il comunicato che abbiamo inviato ai giornali .
Abbiamo poi cercato di analizzare questa vicenda presentandola in prospettiva, ripercorrendo la storia dell’intero progetto.

FIAB Pisa continua a impegnarsi per la ciclabilità: vi invitiamo a sostenerci associandovi o rinnovando la vostra adesione online o presso i nostri punti di tesseramento .

D’Azeglio reloaded

2008: sognando la ciclopista dell’Arno

Nel 2008 il coordinamento FIAB della Toscana organizzò una ciclostaffetta per promuovere un progetto quasi visionario: la ciclopista dell’Arno, sul modello dei grandi itinerari fluviali del nord Europa.

La Regione Toscana è stata pronta a raccogliere la sfida, e in collaborazione con le associazioni FIAB attive sul territorio regionale ha prodotto un primo studio di fattibilità per individuare il tracciato. Su molti tratti erano possibili diverse opzioni, ma per quanto riguarda il tratto finale della ciclopista, da Pisa al mare, era chiaro fin dall’inizio che il sedime del trammino rappresentava il tracciato ideale.

Il progresso della “ciclopista Arno” è stato estremamente lento e faticoso, e non sempre le opere realizzate sono state all’altezza delle aspettative di FIAB. La causa di ciò non è stata la mancanza di risorse ma l’arretratezza culturale, arretratezza che in taluni casi ha perfino determinato uno spreco di risorse in opere inadeguate. Per molti amministratori la ciclopista ideale non era un tracciato lineare, ampio e scorrevole, ma piuttosto un percorso tortuoso, talvolta angusto, quasi sempre sterrato, come se il destino del ciclista dovesse essere quello di pedalare con fatica: in mezzo alla polvere d’estate, nel fango d’inverno, al buio di notte.

Poster cronostoria ciclopista Arno
Cronologia ciclopista Arno

A Pisa, in principio, l’avanzamento del progetto è rimasto al palo per anni a causa del totale disinteresse della Provincia; in seguito FIAB è riuscita a convincere il Comune di Pisa a prendere l’iniziativa, realizzando nel 2013 il sotto-attraversamento dell’Aurelia, e arrivando nel 2015 ad acquisire il sedime del trammino per realizzare la ciclopista.

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Ma anche no

Sulla ciclopista del Trammino, in corrispondenza delle intersezioni, da qualche giorno sono comparse queste brutte e fastidiose barriere: sono degli ostacoli che ovviamente sono estranei al progetto originario che prevedeva invece la segnaletica orizzontale e verticale prescritta dal Codice della Strada.

Si tratta di cancelli metallici bruniti, poco visibili e particolarmente insidiosi nelle ore serali, collocati a coppie sfalsate. Queste barriere, lasciando libero per il passaggio uno spazio inferiore a m. 2,00 (da impegnare peraltro in diagonale), permettono il passaggio di un solo ciclista alla volta e rendono estremamente disagevole il passaggio con cargo bike, tandem, bici cariche, rimorchi.

Queste barriere sono state collocate non solo alle due intersezioni con la Bigattiera, ma anche a quelle con strade campestri e nell’abitato di Marina, riducendo fortemente la funzionalità e l’utilità della pista: dato che non consentono l’incrocio di due ciclisti  provocheranno ingorghi che, oltre a rallentare i ciclisti fino a farli fermare, aumentano il pericolo di collisioni e cadute.

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In bici in zona arancione

Da domenica 6 dicembre la Toscana è nuovamente in zona arancione. Per l’uso della bicicletta come attrezzo sportivo non ci sono variazioni mentre per recarsi a fare acquisti il cambiamento è nella riapertura di molte attività commerciali. Vi segnaliamo i Negozi Amici della Bicicletta che aderiscono alla nostra campagna Bike to shop facilitando come possibile chi li raggiunge in bici. 

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