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Consegnata la petizione per l’alberatura della ciclopista del trammino

Il 15 marzo una delegazione del consiglio direttivo di Fiab Pisa ha consegnato all’amministrazione comunale la petizione, e le firme a sostegno raccolte nell’ultimo anno, che chiede di avviare un piano di piantumazione con la messa a dimora di cento alberi d’alto fusto ogni anno, per almeno cinque anni, cominciando dai tratti dove gli ostacoli sono minori.

La ciclopista del Trammino ha finalmente permesso a tutti di andare in bici da Pisa al litorale in maniera rapida, piacevole e sicura; del resto è noto che infrastrutture di qualità producono automaticamente un forte incremento della mobilità ciclistica.

La trasformazione in pista ciclabile della sede della vecchia ferrovia è un incentivo non solo per la mobilità quotidiana, ma anche per il cicloturismo, in quanto si trova al crocevia tra la ciclopista dell’Arno e la ciclopista Tirrenica.

Adesso è il momento di renderla ancora più gradevole e facilmente utilizzabile nei mesi estivi dotandola di una fitta alberatura, che sarà anche un ulteriore contributo al contrasto al cambiamento climatico; fortunatamente per lunghi tratti la ciclopista attraversa i campi dell’Università di Pisa, che offrirà sicuramente la sua collaborazione.

In alcuni tratti però il resede della ciclopista è particolarmente ampio, e permette all’amministrazione comunale di provvedere a piantare alberi in autonomia; abbiamo chiesto che si cominci senza indugio da qui, programmando l’intervento per il prossimo autunno. Il sindaco Conti al riguardo ha dichiarato che si assume l’impegno, ove rieletto, di avviare la piantumazione, compatibilmente con le risorse disponibili.

Una questione di metodo

Grazie ai fondi del PNRR per il potenziamento delle ciclovie urbane Pisa ha l’opportunità di aggiungere degli importanti tasselli della rete ciclabile cittadina; in particolare è molto positivo che tale rete arrivi anche ai quartieri periferici, come il CEP.

Febbraio 2021: il nostro flash mob in via Fossa Ducaria, per chiedere un collegamento ciclabile sicuro per il quartiere del CEP.


Tuttavia la mancanza di visione rischia di sabotare lo sforzo economico del PNRR: per rimanere al caso del CEP, per connettere il quartiere alla pista del trammino bisognerà pesantemente rimettere mano alla rotatoria all’incrocio con viale D’Annunzio, realizzata solo tre anni fa senza tenere minimamente conto della mobilità ciclistica.

Oggettivamente pericolosa: tracce di un incidente alla rotatoria del CEP

Proprio per evitare questi errori progettuali le passate amministrazioni avevano istituito l’Ufficio bici e la Consulta della bici: il primo doveva gestire la regia di tutti gli interventi riguardanti la mobilità ciclistica mentre la Consulta avrebbe dovuto vigilare che gli interventi previsti tenessero adeguatamente conto delle esigenze di chi si muove in bicicletta.
Purtroppo negli ultimi anni l’Ufficio bici è stato depotenziato, mentre la Consulta viene sempre più spesso bypassata, perfino quando si tratta di realizzazioni di piste ciclabili.
Questa situazione ha favorito il moltiplicarsi di progettazioni discutibili quando non di vere e proprie aberrazioni progettuali: basti pensare alla nuova rotatoria di San Piero (all’uscita della Fi-Pi-Li) dove i lavori effettuati non hanno in alcun modo tenuto conto della mobilità ciclistica, nonostante il PUMS del Comune di Pisa prevedesse una ciclabile attraverso questo snodo.

La rotatoria di San Piero, pur essendo su un percorso ciclabile previsto dal PUMS, non contempla la mobilità ciclistica.

Lo stesso problema si è presentato anche con progetti che riguardano direttamente la mobilità ciclistica, come la pista in progetto per via Contessa Matilde. Qui l’amministrazione prevede di spostare la pista esistente sul lato mura, dove  l’attuale percorso pedonale verrebbe trasformato in un ciclopedonale promiscuo allargandolo a 3 metri. Una  scelta non  preventivamente concordata e comunicata in Consulta solo a cose fatte (dopo essere uscita sui giornali), che è estremamente discutibile, per vari motivi. Da un lato mette in conflitto bici, pedoni e monopattini, costringendoli alla promiscuità in uno spazio angusto. Dall’altro riduce lo spazio per la mobilità attiva, e non costituisce un ampliamento della rete ciclabile cittadina (dato che la pista sul lato nord verrebbe cancellata), e ciò viola le prescrizioni ministeriali (contenute nel DM 509 del 15/12/2021) mettendo a rischio il finanziamento del PNRR.
Crediamo quindi che sia opportuno mantenere la pista ciclabile sul lato nord di via Contessa Matilde, regolandola a senso unico (nel senso delle auto), in modo che sia a norma.

Ultimo, ma non per importanza, vorremmo che la progettazione della mobilità ciclistica procedesse con una visione coerente e lungimirante, con una regia unica, e soprattutto coinvolgendo attivamente la Consulta della bici: proprio questo modo di procedere ha permesso alla nostra città di ottenere ottimi risultati, come per esempio la pista del trammino.

La pista del trammino, tratto terminale della Ciclopista Arno: un successo targato FIAB

Ciclovia Tirrenica: a che punto siamo?

10 febbraio 2023, ore 17: La ciclovia Tirrenica in Provincia di Pisa
Auditorium Centro Maccarrone, via C. Battisti 14 – PISA

La ciclovia Tirrenica, da Ventimiglia a Roma, è inserita nel sistema nazionale delle ciclovie turistiche, previsto dalla Legge di stabilità 2016.

Nel marzo 2022 il tavolo tecnico del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (MIMS) ha approvato definitivamente il Progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) della ciclovia Tirrenica.
E’ un grande risultato, in cui il contributo di Fiab è stato determinante.

Ora è compito delle tre regioni e dei comuni interessati dal tracciato proseguire negli adempimenti progettuali per arrivare quanto prima ai primi cantieri. 

Con riferimento al tratto da Marina di Vecchiano a Calambrone, ne parleremo con i tre comuni interessati, il Parco di San Rossore, e Regione Toscana, con il contributo di Antonio Dalla Venezia che ha rappresentato Fiab al tavolo tecnico del ministero.


La notizia riciclata

Oggi la Nazione dà spazio alla lettera aperta che ormai un mese fa abbiamo inviato al sindaco Michele Conti, lettera in cui chiedevamo al sindaco di adoperarsi per chiedere che la legge finanziaria (allora ancora in discussione) non tagliasse le risorse per le ciclovie urbane.
Precisiamo che la pubblicazione del nostro appello non solo avviene fuori tempo massimo (la finanziaria, ormai legge, ha duramente tagliato i finanziamenti per le ciclovie, che passano da 94 a soli 10 milioni di euro) ma soprattutto omette il seguito.
Ovvero non dice che l’appello di FIAB è caduto nel vuoto: la maggioranza di centro-destra in consiglio comunale ha boicottato la mozione con cui la minoranza chiedeva di conservare i finanziamenti alle ciclabili facendo mancare il numero legale per la votazione.

Lettera aperta

Ieri abbiamo inviato al sindaco di Pisa Michele Conti una lettera aperta (che trovate qui sotto) chiedendogli di esprimersi contro la revoca dell’azzeramento del fondo residuo per le ciclabili urbane.
Analoga richiesta abbiamo avanzato oggi al consiglio comunale, chiedendo di approvare una mozione urgente sul modello di quella del consiglio comunale di Bologna; molti altri comuni italiani si sono già attivati per preservare il fondo per le ciclabili urbane.

FIAB ha anche lanciato un appello online: firma anche tu!

A partire dal primo gennaio 2023 il bilancio dello Stato non avrà più un euro per le ciclabili urbane. Il testo della Legge di Bilancio, “bollinato” dalla Ragioneria Generale dello Stato, è arrivato alla Camera dei Deputati, e nella nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è purtroppo stato subito evidente il taglio totale dei fondi residui. 

I 94 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e non ancora assegnati, verranno azzerati, compromettendo ogni prospettiva di sviluppo delle modalità di spostamento a impatto zero (mobilità attiva e micromobilità).

Ciò è ancor più grave se consideriamo l’arretratezza del nostro paese in tema di mobilità ciclistica, un dato certificato (se mai ce ne fosse bisogno) dal dossier “Non è un paese per bici” pubblicato pochi giorni fa da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente. Da questo rapporto è evidente l’enorme gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa: per colmare il ritardo del nostro paese sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro. 

Per tutti questi motivi crediamo che azzerare il fondo sia una scelta dissennata, che compromette la transizione verso un sistema di trasporti più sostenibile, e condanna le nostre città a essere sempre più inquinate e intasate dal traffico.

Le chiediamo pertanto di far sentire la sua voce, e sostenere l’appello che FIAB, insieme a altre associazioni ambientaliste, ha lanciato: gli investimenti sulla mobilità ciclistica sono quanto mai necessari per rinnovare il sistema dei trasporti nelle nostre città, di conseguenza i finanziamenti non vanno eliminati, ma anzi devono essere aumentati per colmare il gap che ancora ci separa dai paesi più virtuosi. 

Perché senza sostenibilità, non c’è né sviluppo né futuro.

Post scriptum: l’appello per il mantenimento del fondo è stato presentato nella seduta del Consiglio Comunale del 13 dicembre dal consigliere Francesco Auletta, ma è stato boicottato dalla maggioranza di centrodestra, che non ha partecipato alla votazione facendo così mancare il numero legale.
La mobilitazione ha prodotto un piccolo risultato: il finanziamento per le ciclabili urbane non è stato azzerato, ma è stato fortemente decurtato, passando da 94 a 10 milioni.

Risultato della votazione: in verde i favorevoli, arancione i voti non espressi, in bianco gli assenti.

Un collegamento strategico

La nuova pista in costruzione

Finalmente sono partiti i lavori per completare il primo ramo della ciclopista Tirrenica sul litorale pisano: la realizzazione di poche centinaia di metri di pista nel centro di Tirrenia permetterà di dare continuità a un percorso ciclabile in sede propria che da Pisa arriva fino al ponte di Calambrone, al confine con Livorno.


Riteniamo quindi sproporzionate le critiche di chi oggi si scaglia contro il Comune lamentando la soppressione di una decina di stalli blu sulla strada: la perdita di qualche parcheggio è ben poca cosa rispetto al completamento di un’infrastruttura di importanza nazionale, che permetterà ai molti turisti che affollano il nostro litorale di effettuare i propri spostamenti senza intasare le strade di traffico.

La zona interessata dai lavori


Tra l’altro osserviamo che nella zona i parcheggi non mancano, e gli stalli di carico/scarico necessari alle attività commerciali possono senza problemi essere recuperati in piazza Belvedere, a 20 metri dalla loro posizione attuale.
Vorremmo anche sottolineare che questa opera porterà vantaggi per tutti, dato che contribuisce a riqualificare la zona, e proprio le attività che affacciano sulla nuova pista avranno maggiori benefici da un’opera che migliora decisamente l’accessibilità pedonale e ciclabile.
Siamo convinti che eventuali piccoli disagi siano ampiamente compensati dai numerosi vantaggi, e saremmo ben lieti di confrontarci con tutti, compresi coloro che manifestano perplessità per illustrare, dati alla mano, come le ciclopiste rappresentino un formidabile volano per lo sviluppo turistico e il commercio.

Si può fare!

Scarica il modulo della petizione per chiedere al Sindaco Michele Conti di estendere il regime di “doppio senso ciclabile” al resto della ZTL di Pisa: anche tu puoi aiutarci a raccogliere le firme!

Pisa è stata apripista nella sperimentazione del “senso unico eccetto bici” (o “doppio senso ciclabile”): già nel 2012 ha istituito questa misura su alcune vie del centro storico, contribuendo così a introdurre anche in Italia una buona pratica per incentivare la mobilità ciclistica che era già diffusa nel resto d’Europa.

Le esperienze (italiane ed europee) hanno prodotto risultati molto positivi, mostrando come questa misura non solo costituisce un forte incentivo all’uso della bici, ma rappresenta anche un efficacissimo elemento di moderazione del traffico che contribuisce a aumentare la sicurezza di tutti gli utenti. Di conseguenza, dopo un lungo periodo di studio e sperimentazione, nel 2020 finalmente il Codice della Strada (CdS) ha introdotto una norma propizia per la diffusione del doppio senso ciclabile: con (art. 7 comma 1 lettera i-bis CdS) si stabilisce che nei centri abitati i comuni possano, con ordinanza del Sindaco, stabilire che su particolari tipi di strade (p.es. ZTL o zona 30) “i velocipedi possano circolare anche in senso opposto all’unico senso di marcia prescritto per tutti gli altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso ciclabile presente sulla strada stessa“.

Chiediamo quindi al sindaco di Pisa Michele Conti di estendere anche al resto della ZTL il doppio senso ciclabile mediante apposita ordinanza ai sensi dell’art. 7 comma 1 lettera i-bis CdS: scaricando il modulo puoi aiutarci a raccogliere le firme per sostenere questa campagna.

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